venerdì 1 ottobre 2010

Similitudini

Il mare è semplicissimo eppure complesso come strutture cristalline o come gli odori molteplici di certi fiori. Sono ragione di sgomento, di silenzio e di esultanza. Come sottrarsi all'enigma di una miriade di dati diversi, visioni, profumi, rombi assimilati in qualcosa di unico e unitario?
Questo è lo spettacolo indicibile che intrattiene gli osservatori del mare: il brivido delle luminescenze sulla cresta delle onde, il loro trascolorare incessante, il profilarsi di correnti più fonde e oscure sulla superficie, l'ansito vasto, la moltitudine di odori che si congiungono in una unità che assorbe.
Una vita umana intriga per l'identico motivo, per la fusione di realtà separate. Anche un individuo è un mare di persone diverse: ereditate, imitate, subite, assimilate, confuse, spesso nemiche fra loro, per buona parte inconsce, tutte comunque riassunte nell'impressione unica e complessiva e inconfondibile, per cui un uomo ci colpisce come una schietta individualità e tuttavia sappiamo che è un caos. Come la distesa dei flutti. Costantemente mutevoli e frastagliati, l'uno e l'altro.

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