giovedì 7 giugno 2018

La fastidiosa esperienza del declassamento






 Si può notare che l'esperienza del declassamento non implica necessariamente un salto indietro rispetto alla propria condizione familiare di partenza, ma anche solo un passo indietro rispetto alle aspettative indotte dal sistema educativo o dal libero mercato.
Iosif Brodskij ha raccontato in Fuga da Bisanzio il suo disagio di poeta non riconosciuto dalla società e la necessità dolorosa dell'adattamento alle condizioni materiali dell'esistenza:
Una preferenza istintiva ci portava a leggere piuttosto che ad agire. Niente di strano se poi la nostra vita pratica fu più o meno un macello.
Anche quelli di noi che riuscirono a farsi strada nelle intricate selve dell'educazione superiore con tutte le inevitabili flessioni di ginocchia - e altri organi - al sistema, furono alla fine vittime di scrupoli imposti dalla letteratura e non poterono reggere oltre.
Finimmo con l'adattarci a strani mestieri, servili o pseudoculturali; o a qualcosa di banale come scolpire iscrizioni tombali, lavorare a un tavolo da disegno, tradurre testi tecnici, tenere libri contabili, sviluppare radiografie”.