martedì 6 luglio 2010

L'anello debole della catena

Ecco, la mia anima si proietta in avanti e io volo, plano verso chiunque accetterà di credere con me. Guarda e ridi: sono io l'anello debole della catena, di ogni catena, di ogni legame, contatto, connessione o congiunzione possibile con loro, con quelli, e ora anche con te.
Ho visto dissolversi quello che c'era tra noi. Ma forse, per caso, troveremo un filone d'oro, ecco: l'avevamo quasi toccato...
C'erano dei momenti di luce, e alla fine mi ero abituato alla tua irritante onestà.
Distruggo le prove della tua esistenza, ma dentro di me esisti in un modo che mi atterrisce. Cosa ne farò ora di questa nuova esistenza che non mi vuole? Eccomi davanti a te: sono il varco nella recinzione, sono la fenditura attraverso cui l'errore, o anche solo il ridicolo, si infiltrano dentro casa.
Ma almeno nel momento del volo sono me stesso, l'"io" che dovrei/vorrei essere. Ed è un momento ricco, completo.
Poi naturalmente c'è il tonfo dell'atterraggio. Un polverone intorno e un silenzio tremendo. Mi scuoto e mi guardo in giro con cautela, comincio a gelare per il freddo che mi avvolge dentro e fuori, un freddo che solo i buffoni e gli stupidi conoscono.
Inevitabilmente sei sempre molto solo quando ritorni alla vita.
Adesso mi sento così e sono distrutto, non sopporterei uno sguardo dai tuoi occhi, perché a causa di un altro tuo sguardo decisi di buttarmi completamente.

3 commenti:

  1. ti lascio un segno che l'ho letto

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  2. quella irritante onestà l'ho conosciuta anch'io tempo fa, è un momento di vita che non si dimentica.

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  3. Però l'amore se c'era sopravvive e rimane come un profumo che non si apre e non si usa più. Ogni tanto desideri risentirlo, te lo ricordi, ma non ti accompagna più, non abbellisce più i tuoi giorni. Ti basta che ce l'hai ancora, ma non lo usi più. Intanto ti piace un altro profumo e così la vita continua con altre belle emozioni. Però il ricordo lo hai in serbo.

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