Le ultime informazioni provenienti dalla gola di Olduwai in Africa Orientale ci danno ragione di supporre che l'uomo non è disceso da una pacifica scimmia arboricola, ma da una specie carnivora e terrestre, una belva che andava a caccia in branchi e frantumava i teschi della preda con un bastone e con l'osso del femore. Può non sembrare bello per gli ottimisti e per chi ha una visione clemente e speranzosa del genere umano. Il lavoro compiuto da Sir Solly Zuckermann sulle scimmie del Giardino Zoologico di Londra, è ormai superato. Oggi è chiaro che le scimmie che vivono nel proprio habitat sono meno sessualmente stimolate di quelle tenute in cattività. Può darsi che la cattività, la noia, produca lascivia. E può anche essere che l'istinto territoriale sia più forte di quello sessuale. Con buona pace di Freud e le sue teorie.
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