Tutto esiste e nulla esiste: come fatto in sé, come proiezione del nostro pensiero, come somma delle nostre supposizioni e credenze.
Crediamo solida e ferma la materia? Essa è in realtà un flusso di energia, composizione di quanti energetici e di vuoti; il nostro corpo, sulla base dei cui sensi stabiliamo il giudizio sugli altri corpi, è in continuo mutamento, è reale nell’attimo che passa, ma non lo è nel passato o nell’avvenire, né è uguale a se stesso minuto dopo minuto.
Bisogna allora affidarsi al pensiero: concentrazione e meditazione conducono allo sviluppo delle sue facoltà corrette. Agendo sui propri pensieri, vivendo un susseguirsi di azioni pure, si arriva alla perfezione dell’intimo, ma non ancora alla soluzione. Le azioni pure, ad esempio, possono creare una morale altrettanto dannosa del vizio, qualora essa diventi regola.
Occorre perciò superare continuamente se stessi nella perfezione spirituale di volta in volta raggiunta, e non legarsi a nulla di tutto ciò che è transitorio, e tutto è transitorio.
Questa è una via per giungere alla verità, la verità che è salvezza.
Dico 'una' perché la codificazione della Via non esiste, se ne conosce solo l’avvio, ognuno poi deve proseguire da solo, perché l’esperienza degli altri è inutile.
(Buddha)
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