mercoledì 24 marzo 2010

La nostra mente è abitudinaria

La nostra mente è abitudinaria (lo fa anche per una questione di risparmio, perché se ogni volta che è necessario prendere una decisione dovesse rianalizzare tutto da capo, non ci saremmo ancora mossi dal banco di scuola…), ad esempio la mia amica Serena, essendo stata aggredita da un cane da piccola, ogni volta che ne vede uno (fosse anche un cocker) nella sua mente scatta il panico (per ovvie ragioni di istinto di sopravvivenza) anche se “a freddo” sarebbe perfettamente in grado di capire che il pericolo è inesistente.
Da piccoli ci hanno insegnato cosa è giusto fare e cosa no (a volte volontariamente, a volte inconsapevolmente, a volte per imitazione, e a volte per necessità…) e la nostra mente ha eseguito certi meccanismi. dettati dalle pulsioni indotte “giusto” - “sbagliato” ( e di conseguenza “premio” - “punizione”), miliardi di volte, al punto che non siamo più in grado di distaccarcene, anzi ci identifichiamo in quelle reazioni in modo tale che, ad esempio, a Teresa non sembrerebbe neanche più di essere Teresa se non andando a Messa non le venisse un senso di disagio causato dai sensi di colpa (anche se lucidamente  sa che sono indotti…).
Paradossalmente se non le venissero i sensi di colpa le verrebbero i sensi di colpa perché si riterrebbe una persona disdicevole in quanto non prova sensi di colpa non andando a Messa…
Quando in uno dei raccontini di A. DeMello il Maestro dice che in fondo ci aggrappiamo alle nostre paure, parla proprio di questo.
Senza tutti questi meccanismi con cui siamo stati programmati ci sentiremmo persi, vuoti… prenderemmo consapevolezza che in realtà non esistiamo!
O almeno non nel modo in cui crediamo…

Ma la nostra mente non è solo abitudinaria, fa anche di peggio: filtra.
(continua…)

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