Il
pavone è un uccello nobile e splendido, dal canto melodioso. Il suo
canto risuonava nella giungla come il suono delle campane. Il pavone
è davvero il gioiello della giungla. Se la giungla è un paradiso,
il pavone è il più grande cantante e il più bravo attore del
paradiso.
Mi
è capitato di dire, fantasticando, che il pavone è un animale della
giungla celeste più che di quella reale. Mi è capitato di dire,
fantasticando, che il pavone si nutre dell'aria e della rugiada del
firmamento più che di cavallette.
Non
capivo proprio perché un uccello del paradiso come quello dovesse
scendere in terra per il corteggiamento. Il pavone maschio è più
bello della femmina, danza sul terreno con la coda spiegata per
sedurre la femmina: è uno spettacolo degli dei.
Ma
prima di danzare con la coda spiegata, sgombra il terreno:
attorciglia il collo lungo e affusolato intorno ai ciuffi d'erba alta
e li strappa, un po' come un esperto regista si assicura che la scena
sia sgombra prima dello spettacolo. E il cacciatore lo uccide
piantando di nascosto nella terra listelli affilati di bambù che il
pavone cerca di strappare. Arrotola il collo lungo e affusolato
intorno ai listelli affilati e tira per strapparli. Arrotola e tira,
ci prova e riprova anche quando il collo è coperto di piaghe.
Quella
danza d'amore diventa danza di morte. Il ritmo dell'amore diventa il
ritmo della morte.
Il
pavone è un animale nobile che muore per amore.
(Una storia vecchia come la pioggia - Saneh Sangsuk)
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