Bisogna smettere di
accettare che questi piagnucoloni della stigmatizzazione c'impongano
la loro mentalità
Forte reazione di Zineb El
Rhazoui, giornalista Charlie Hebdo, domenica su RMC: afferma che
l'islamismo radicale deve essere condannato più severamente.
"Quello che dobbiamo capire
è che Daesh (ISIS) è solo una forma di un problema ciclico che
esiste da molto tempo e continuerà ad esistere anche quando Daesh
scomparirà. Potremmo riuscire a distruggere Daesh esattamente come
gli Stati Uniti sono riusciti a distruggere Al Qaeda...
Il verme è nel frutto: il
problema è che qui in Francia, produciamo i terroristi, produciamo
questa ideologia di morte e la produciamo a causa del nostro sistema
scolastico.
E' tempo di chiamare le
cose con il loro nome. E' il momento di affrontare i problemi reali.
Quando sento l'Imam di Villetaneuse condannare quanto è successo mi
viene da dire: "grazie, che gentile"; ma poi vorrei
aggiungere: come Imam, non pensa che dovrebbe fare un atto di
introspezione su quello che viene insegnato al suo gregge? Non
sarebbe il momento di porsi delle domande sul perché l'Islam produce
questo islamo-fascismo?
Io penso che la vera
domanda sia: perché abbiamo una gioventù che cede all'ideologia
della morte?
Non è bombardando Raqqa e
alleandosi con la Siria che si sradicare il terrorismo in Francia.
Questa lotta è senza speranza fino a quando continueremo ad adottare
una strategia sbagliata.
Abbiamo accettato di
essere ostaggi di questo modo di pensare per cui quando giudichiamo i
musulmani più radicali, siamo subito accusati di razzismo.
La Francia non ha nessuna
lezione da prendere questi assassini, la maggior parte dei quali sono
allineati con dei paesi che sono ben più razzisti della Francia.
Abbiamo molti più
musulmani in questo paese che nelle organizzazioni terroristiche,
bisogna smettere di accettare che questi piagnoni della stigmatizzazione,
dietro i loro burqa o le loro barbe, ci impongano il loro modo di
pensare fondamentalista come fosse lo standard dell'identità in questo
paese.
Non dobbiamo cedere a
questo. Possiamo indignarci che la Messa sia in latino, ma non
possiamo mettere il naso in ciò che accade nelle moschee!
Per me l'Islam non è una
razza, il fondamentalismo non appartiene a nessuna razza, e
denunciarlo è fare riferimento a principi democratici.
Dobbiamo capire che è
giunto il momento di smettere di transigere sulle violazioni fatte
alla democrazia, all'uguaglianza tra uomini e donne in nome di una
differenziazione culturale."
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