Secondo la psichiatria moderna, l'uomo per non impazzire ha bisogno fondamentalmente di due cose:
- un quadro di riferimento e di orientamento (cioè un insieme di regole e convenzioni, tipicamente imposte dalla società in cui si nasce e si cresce)
- un oggetto di devozione su cui investire le energie che eccedono la semplice produzione e riproduzione (che può essere una religione, un credo politico, una passione, uno sport, l'amore, il sesso, ecc, oggetto che anch'esso, molto spesso, è imposto dalla società o dall'ambiente in cui si nasce e si cresce).
Dalla lettura dei manuali di psichiatria e dallo studio delle nevrosi e delle psicosi, si ricava l'idea che tali patologie siano delle risposte che l'individuo dà al problema dell'esistenza umana. Si può quindi affermare che ad ammalarsi di nevrosi e psicosi sono proprio le persone più sensibili della media alla questione del senso della vita. Di norma, la maggior parte delle persone ha la pelle dura, nel senso che risponde alla questione di un determinato quadro di riferimento e di un determinato oggetto di devozione, nel modo prescritto dalla propria cultura. Chi invece è più sensibile e non riesce a trascurare l'impellenza del bisogno di un oggetto devozionale personale, elabora un proprio credo, che lo psichiatra definisce poi nevrosi o psicosi.
Sembrerebbe quindi che una persona debba impazzire per poter percepire i propri reali bisogni e necessità.
Lessing ebbe a dire: "Chi non perde la ragione per certe cose, evidentemente non è nemmeno in grado di ragionare"
Si, si ..proprio così, meravigliosamente così! In ogni caso ne vale la pena :-)
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