Ho sentito per radio la storia del piccione viaggiatore a cui dei bambini avevano incollato le ali per gioco, e che era dovuto tornare a casa camminando sulle proprie zampe. Aveva percorso così circa 80Km.
Aveva effettuato movimenti estranei agli uccelli. Aveva ignorato la propria natura.
In altre parole, si trattava di un'azione umana compiuta da un uccello.
Allora sorge spontanea la domanda: cos'è essenziale e cos'è circostanziale?
Nell'ambito di questa storia, l'essenziale era andare dove era necessario andare, mentre l'essere uccello, cioè il saper volare, era una circostanza che poteva sussistere ma anche non sussistere.
Piccola figura rotonda nel labirinto di un paesaggio sconosciuto, il piccione si muoveva e talvolta correva con l'intenzione di raggiungere il proprio scopo, e in tutto ciò non c'è nulla di eroico, stava semplicemente tornando a casa.
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