"Di fronte alla parola contaminazione io faccio un passo indietro, perché la contaminazione in quanto tale è sempre esistita in qualsiasi arte e in qualsiasi parte del mondo. La danza contemporanea, ad esempio, è un’evidente commistione tra i passi e i ritmi sudamericani e africani e la tradizione europea. La musica di oggi è un fiume di derivazioni e di collegamenti. L’arte non ne parliamo. La contaminazione insomma fa parte degli organi genitali dell’arte, è la sua genesi, non può essere assunta come elemento programmatico dalle istituzioni. L’esperienza artistica nasce dal desiderio di qualcuno, che vive nel mondo e subisce le influenze più diverse, di creare qualcosa: è evidentemente contaminata all’origine. Se invece con questo termine vogliamo intendere l’interdisciplinarietà tra generi, basta guardare la storia per ritrovarne mille esempi, a partire dai testi shakespeariani. Non è un metodo per organizzare le cose, anzi l’interdisciplinarietà come metodo conclamato è appannaggio delle istituzioni mediocri. Prima dell’interdisciplinarietà infatti ci sono le discipline, ci devono essere musicisti, danzatori, attori. La comunicazione tra le arti, comunque, è sempre esistita."
(Paolo Baratta)
Interessanti considerazioni. Grazie della visita al mio post sul libro Il Codice Del Quattro, ti ho anche lasciato un commento, lo trovi sul mio blog.
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