giovedì 4 novembre 2010

La somministrazione controllata della libertà sociale

Certamente si ha il diritto di mettere in pratica la non-repressività anche all'interno della società costituita: dalle stravaganze dell'abbigliamento agli espedienti più folli della vita diurna e notturna. Ma nella società costituita questo genere di proteste si muta in uno strumento di stabilizzazione e perfino di  conformismo, poiché non solo lascia intatte le radici della malattia sociale, ma anche testimonia di una illusoria libertà individuale all'interno della repressione generale.
E' certamente un bene che queste libertà del privato siano ancora praticabili e praticate, ma la generale mancanza di libertà sociale conferisce loro un significato regressivo. Un tempo questi sfoghi individuali della repressione erano privilegio esclusivo di una limitata classe alta, mentre in condizioni eccezionali venivano concessi anche agli altri strati meno privilegiati della popolazione. In contrasto a ciò, la civiltà industriale avanzata democratizza le autorizzazioni allo sfogo.
Questa forma di compenso serve a rafforzare il governo che la consente, e le istituzioni che somministrano il compenso.

Nessun commento:

Posta un commento