sabato 25 maggio 2013

L'anima esige intensità

L'intelletto umano è una delle grandi forze dell'universo, non può rimanere inutilizzato senza danno.
Si potrebbe quasi sostenere che la noia di tante condizioni umane ha per fine storico di affrancare l'intelletto delle generazioni future. Ma la terribile solitudine è semplicemente il plancton di cui si nutre il Leviathano...
L'anima esige intensità. Nello stesso tempo, la virtù annoia il genere umano.
Poiché il problema ultimo, che è anche il primo, il problema della morte, ci offre interessanti alternative: o di disintegrarci volontariamente a prova della nostra "liceità", o di riconoscere che noi dobbiamo una vita umana alle ore di veglia della nostra esistenza. Senza tener conto delle ore di vuoto (dopo tutto non possediamo una conoscenza concreta di questo vuoto).
Risultato curioso dell'aumento della coscienza storica è che la gente crede che la spiegazione stia nella necessità di sopravvivenza. Si sentono in obbligo di spiegare il proprio stato. E se la vita non spiegata non vale la pena di viverla, la vita spiegata è non meno insopportabile.
"Sintetizza o perisci!" è questa la nuova legge. Ma quando tu vedi quali strani nozioni, allucinazioni, proiezioni emanano dalla mente umana, ricominci a sperare nell'aiuto divino, per sopravvivere a queste idiozie...
Ad ogni modo l'intellettuale è sempre stato un "separatista", e a quale genere di sintesi potrà mai arrivare un separatista?


Nessun commento:

Posta un commento