mercoledì 11 novembre 2009

Popper

Nel 1700 Kant scrisse: “L’intelletto non trae le sue leggi dalla natura, ma gliele prescrive”

Negli anni ’30 del Novecento, Karl Popper aggiunse: “La “teoria” è qualcosa che il nostro intelletto tenta di prescrivere alla natura”.

Pochi anni dopo Einstein dimostrava che la teoria di Newton era ipotetica…

Se la teoria di Newton, che era stata controllata nel modo più rigoroso ed era stata confermata meglio di quanto uno scienziato si sarebbe mai potuto sognare, era stata smascherata come ipotesi malsicura e superabile, allora è cosa disperata l’aspettarsi che una qualsiasi altra teoria fisica possa raggiungere qualcosa di più che non lo stato d’ipotesi.

Oggi sappiamo che anche la teoria di Einstein presenta degli errori…

La “scienza” afferma che la struttura del mondo è tale che una regola possibile (ipotetica) che sia sostenuta da almeno 1000 casi che la verificano è una regola universalmente valida.

Un principio di questo genere potrebbe essere impiegato per inferire induttivamente, da 1000 premesse che descrivono singoli casi, ad una conclusione che sia legge universale. Ma naturalmente ogni principio di questo genere è falso, e falso rimarrebbe anche se aumentassimo a dismisura il numero dei 1000 casi: il pendolo di un orologio si più trovare a sinistra un numero di volte grande a piacere, ma non è sempre a sinistra. Questo porta all’esigenza di Bacone: andare alla ricerca di casi negativi per salvaguardarci. Ma neanche questo basta. Una serie lunga a piacere di casi positivi, insieme con l’assenza di casi negativi, non è sufficiente a fondare una regolarità assolutamente certa. Di questo ne abbiamo innumerevoli esempi: esempi di leggi induttive che per lungo tempo sono apparse valide (a volte anche per secoli…), che potevano sostenersi ad una lunga serie di casi positivi, ma che alla fine erano contraddette da un caso negativo completamente nuovo…

Ma la vera debolezza di fondo dell’induttivismo risiede in un altro concetto estremamente popolare ma fondamentalmente falso. Secondo questa idea l’intelletto umano è essenzialmente passivo, cioè i sensi forniscono i dati sensibili della realtà che ci circonda e il nostro sapere è essenzialmente una registrazione passiva di questi dati. Ma in realtà i nostri organi di senso sono adattamenti attivi, risultato di mutazioni di precedenti ipotesi, e tutte le ipotesi sono tentativi attivi di adattamento.

Noi siamo attivi, creativi, inventivi, anche quando le nostre scoperte vengono controllate dalla selezione naturale, dunque allo schema stimolo-reazione si sostituisce lo schema mutazione-selezione. La nostra percezione è attiva, è costruzione attiva di ipotesi, anche se non ne siamo consapevoli.

Sono passati 80 anni da quando Popper ha chiarito questi concetti, eppure il mondo continua ad avere una fiducia cieca nella scienza…

1 commento:

  1. “La 'teoria' è qualcosa che il nostro intelletto tenta di prescrivere alla natura”
    http://tr.im/LRev #blog #Popper #epistemologia
    This comment was originally posted on Twitter

    RispondiElimina